fotografia di Grazia Morace
Crediti
concept, coreografia e regia Marta Bichisao e Vincenzo Schino
performer Marta Bichisao, Samuel Nicola Fuscà, C.L. Grugher, Luca Piomponi, Dario Salvagnini, Simone Scibilia
contenuto video Ackagi
performer video Edward Lorence Nelson
scenografia e luci Vincenzo Schino e Emiliano Austeri
suono Federico Ortica e Dario Salvagnini
produzione PinDoc, OPERA BIANCO
con il contributo di Mic, Regione Siciliana
con il sostegno di CURA Centro Umbro di Residenze Artistiche Micro Teatro Terra Marique e Spazio Mai, Teatro Petrella di Longiano
TIME IS OUT OF JOINT è uno spettacolo che attraversa più linguaggi, danza cinema e arte visiva, per penetrare all’interno del tragico e del comico.
Scegliamo di fare un'operazione di montaggio rielaborando materiali scenici provenienti da 2 spettacoli creati in tempi diversi, con un intervallo di otto anni l’uno dall’altro, ma con la stessa origine: l'Amleto di Shakespeare e il Clown.
Il primo lavoro, XX, XY (2013), ruota intorno al racconto del fantasma del re e al suo avvelenamento con un liquido colato nell’orecchio. Il secondo, JUMP! (2021), parte dal ritmo del clown e contiene una riflessione sulla scena I atto V, in cui due becchini-clown ragionano sul suicidio mentre scavano una buca.
La riorganizzazione di materiali "riciclati" dà all'opera una nuova esistenza, fatta di risonanze e connessioni tra il testo di origine e il suo sviluppo plastico sulla scena.
Una parte si completa nell’altra, come una campana che risuona dentro un’altra campana.
Il passaggio tra un mondo e l'altro, il cambio della scena (e della guardia), è un momento performativo che condensa la domanda sul tempo e sulla composizione, la relazione tra tempo scenico, tempo reale e rappresentazione.
Il corpo compie un percorso materico e assume forme diverse: fantasma, scultura, voce, immagine, fiaba, rappresentazione, ritmo, ragionamento, architettura, carne, vuoto.
Nel cinema, la tecnica del montaggio dialoga con la mente e con i sensi dello spettatore. Il contatto tra inquadrature diverse, frammenti di origine lontana, immagini umane, paesaggi, voci e storie chiama lo spettatore a partecipare con le sue sensazioni, le sue associazioni e con la sua memoria.