VOICE OVER

fotografie Barbara Bertolotti

Crediti

concept e coreografia Paola Bianchi
danzato e creato da Barbara Carulli, Sara Cavalieri, Valentina Foschi e sette danzatrici
sound design Stefano Murgia
lighting design Paolo Pollo Rodighiero
collaborazione artistica Roberta Nicolai
costumi Cristiana Curreli
produzione PinDoc
coproduzione Teatri di Vetro, Liberty / Stagione Agorà
con il contributo di MIC e Regione Siciliana
residenze artistiche ATCL Lazio, Teatro Akropolis, Teatro Galli Rimini
realizzato nell’ambito del progetto Voci dalla storia ideato da Liberty e sostenuto da Unione Reno Galliera, Città Metropolitana di Bologna, Comuni di Baricella, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo e Minerbio, Parco della Memoria Casone del Partigiano “Alfonsino Saccenti”, con il contributo di Regione Emilia Romagna

VOICE OVER nasce dalla trasmissione via audio della descrizione di alcune posture presenti nel solo di Paola Bianchi […] KZ e dal passaggio istantaneo e diretto dalla parola al corpo (eterodirezione), un passaggio da corpo a corpi mediato dalla parola. Una parola che è stata motore di […] KZ e che diventa veicolo di trasmissione tra corpi: dalle voci registrate su audiocassette di 51 persone italiane deportate per motivi politici nei campi di sterminio nazisti al corpo di Paola Bianchi — dal corpo di Paola alla sua voce registrata — dalla voce di Paola ai corpi delle danzatrici. Una continua oscillazione tra voci e corpi. Un passaggio di memorie che, attraverso i corpi nella scena, riporti l’attenzione su tutti i genocidi, passati e presenti. Per non dimenticare e non abbassare la guardia, mai.
Nell’impossibilità del racconto del trauma, il corpo diventa un luogo di ristagno e rinascita di immagini destinate alla sparizione, dove oblio e memoria, presenza e assenza si alternano nel tentativo di trasmettere un’esperienza intrasmissibile.
A ottant’anni dalla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, quando ormai le persone sopravvissute sono pochissime, quando i venti di guerra soffiano da ogni parte nel mondo, è necessario provare a trasmettere quella terribile esperienza per rendere viva una memoria che rischia di sbiadire all’interno di freddi magazzini.

VOICE OVER è parte di ELP | CORPI RECLUSI

VOICE OVER è un dispositivo scenico modulare, una struttura coreografica individuale e collettiva che si sviluppa tra consonanze e dissonanze concentrandosi sul senso del movimento. Un’indagine sull’informe attraverso accostamenti, montaggi, somiglianze dissimili che fanno emergere l’imprevisto.
Munite di auricolari le danzatrici eseguono parte della coreografia seguendo le indicazioni della voce registrata, voce che conduce i corpi in un concerto di movimenti e azioni mai uguali a sé stessi, ma con un segno consonante che genera un disegno preciso nello spazio.
Una voce fuori campo, una voce fuori dal campo uditivo del pubblico, una voce dentro il campo uditivo delle performer, una voce che aleggia nei corpi evitando il passaggio alle orecchie di chi guarda. Quali sono le parole che dalle orecchie passano in quei corpi nella scena? Quali le istruzioni? Quale il discorso?