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Displaying items by tag: arte

Monday, 01 July 2024 21:56

Grand Mother per il progetto YOU ARE HERE

Opera Bianco

Grand Mother

concept, ideazione e scultura Vincenzo Schino
cura drammaturgica e spaziale Marta Bichisao, Ivan Schiavone
sound design Federico Ortica, Nicola Cappelletti
registrazioni su campo Marta Bichisao, Vincenzo Schino
ricerca e registrazioni in territorio astigiano Francesca Cortese, Davide Prunotto, Martina Spertino, Rossella Tamborrino
montaggio testuale Ivan Schiavone
macchinistica Giovanni Palenga
produzione PinDoc / Opera Bianco
con il contributo di MIC, Regione Siciliana e Regione Umbria

9-11 luglio - ore 18:30
San Francesco al Prato  (Perugia)

Progetto YOU ARE HERE, cartografie di corpi in movimento

Published in In scena
Monday, 30 August 2021 16:20

LA MIA PELLE È TEATRO al Festival Ipercorpo

Mostra Fotografica

LA MIA PELLE È TEATRO

dal 15 al 19 settembre 2021 a Forlì
all’interno del Festival Ipercorpo

concept Paola Bianchi, Alessandra Cristiani, Silvia Gribaudi
progetto grafico BrìDiTanno
con il sostegno di Tendance, Teatri di Vetro, Armunia / Festival Inequilibrio
una produzione PinDoc
con il contributo di Mic e Regione Siciliana

con la pelle di Alessandra Cristiani Ambra Gatto Bergamasco Biagio Caravano Carolina Cangini Catia Gatelli Chiara Frigo Domenico Santonicola Donato Simone Eleonora Chiocchini Eleonora Sedioli Eva Grieco Fabrizio Modonese Palumbo Federica Dauri Francesca Cinalli Francesca Cola Francesco Pennacchia Giordano Giorgi Giovanna Velardi Giuseppe Muscarello Grugher Isadora Angelini Laura Ulisse Lorenzo Bazzocchi Luca Donatiello Luca Serrani Maddalena Gana Marigia Maggipinto Marta Bichisao Martina La Ragione Paola Bianchi Paola Lattanzi Piergiuseppe Di Tanno Raffaella Giordano Rosaria Vendittelli Sara Marasso e Stefano Risso Sara Sguotti Sara Simeoni Silvia Gribaudi Simona Bertozzi Stefano Vercelli Tamara Bartolini Valentina Bravetti Vincenzo Schino

LA MIA PELLE È TEATRO è un gesto politico poetico, una azione corale nata durante i mesi di assenza forzata dalla pratica della scena. Un pensiero scaturito dall’io corpo recluso, disinnescato, addomesticato, maltrattato. Nella voragine della sua più grande fragilità il corpo ha determinato un desiderio creativo, ha ricordato alla materialità imperante di regole, divieti civili e politici, all’ossessione verso il mercato e il denaro, la forza corrosiva di tante voci interiori.


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