BRAVE

fotografie Gianluca Camporesi

Crediti

concept e coreografia Paola Bianchi
creato e danzato da Valentina Bravetti e Paola Bianchi
suono Stefano Murgia
disegno luci Paolo Pollo Rodighiero
collaborazione artistica Roberta Nicolai
realizzazione costumi Liana Gervasi
organizzazione Elisa Nicosanti
direzione tecnica Luca Giovagnoli
foto Gianluca "Naphtalina" Camporesi
produzione Città di Ebla / Festival Ipercorpo
coproduzione PinDoc
con il contributo di MiC, Regione Emilia Romagna e Comune di Forlì
si ringrazia Societas / Teatro Comandini in Cesena
un ringraziamento particolare a Davide Fabbri, Luca Giovagnoli, Giacomo Calli
residenza artistica Santarcangelo dei Teatri

CONSIDERAZIONI

P.: Conosco Valentina da molto tempo e nel 2007 la coinvolsi in tre azioni performative all’interno del progetto Visioni irrazionali.
Otto anni fa a causa di una malattia la sua vita è cambiata. Ha smesso di stare in scena e io non l’ho più vista.
Valentina non cammina più. Da otto anni gli arti inferiori non la sostengono. Valentina non riesce a mangiare e bere da sola. Da otto anni gli arti superiori non hanno il controllo del movimento, fanno un po’ quello che vogliono. Valentina non può fare praticamente nulla da sola - andare in bagno, prepararsi qualcosa da mangiare, vestirsi, svestirsi…

Il 12 Maggio 2019 ho inviato una mail a Valentina chiedendole se volesse partecipare attivamente al progetto ELP con una sorta di esperimento a distanza le cui regole erano:
– io ti invio un file audio contenente la descrizione verbale di una postura
– tu lo ascolti fino a quando non memorizzi la postura, dopo di che le possibilità sono:
la assumi come puoi e mi invii la ripresa video o la foto
oppure
mi rispondi con altro (una parola, una frase, un file audio, un’immagine…). Quando riceverò la tua risposta ti invierò il secondo file.

Non mi interessa la precisione dell’esecuzione perché non è un’esecuzione ma un’incarnazione o incorporazione personale/individuale della postura, svincolata da ogni tipo di giudizio.
Ecco una delle indicazioni che ho inviato a Valentina:
Sono in posizione seduta. La gamba sinistra è piegata con la pianta del piede sul pavimento, la gamba destra è distesa sul pavimento, di fianco alla sinistra. La mano destra appoggia a terra dietro il bacino, il braccio sinistro disteso appoggia sul ginocchio sinistro. La testa è dritta, leggermente girata a destra.

V.: Inizialmente non è stato facile sentire nel corpo le posture descritte, ma ogni indicazione mi portava comunque delle suggestioni. All’inizio queste suggestioni mi facevano pensare a delle immagini, dunque le prime tre risposte sono state poesie e foto trovate sul web. Però il mio corpo ha sempre desiderato riprodurre quelle posizioni per come io le sentivo. Così ho iniziato a mettermi personalmente in gioco inviando a Paola le riprese video del mio corpo in movimento. La modalità di lavoro a distanza è stata molto interessante: c’erano delle regole precise e non c’era nessuno a imporre o suggerire il modo in cui agire. Potevo stare solo su quello che sentivo.

P.: Abbiamo continuato questo dialogo a distanza senza mai incontrarci di persona fino a marzo 2021, quando ho proposto a Valentina di fare delle riprese video. L’11 e il 12 maggio 2021, esattamente due anni dopo l’invio della prima mail, ci siamo trovate in teatro e abbiamo realizzato l’opera video ἀνδρεία [andreia].

V.: Dopo molto tempo che non tornavo in sala mi è sembrato che invece fosse passato solo qualche giorno ed è stato tutto molto naturale, soprattutto vedere il mio corpo in video seguire certe indicazioni e – tra virgolette – riconoscermi. È stato in quell’occasione che abbiamo deciso di provare a lavorare insieme in scena.

P.: Il corpo di Valentina non ha perso l’intelligenza della scena. Non può camminare, non può mangiare o bere da sola, non ha autonomia di movimento eppure il suo corpo in scena ha acquisito una potenzialità che prima non aveva. La sua presenza è potente, così come il suo corpo che attraversa lo spazio indagando forme e ritmi del tutto personali. Il suo corpo nella scena ha un controllo che nella quotidianità non possiede. È lì che il suo corpo è padrone di sé stesso, è lì che Valentina si sente pienamente viva.
Dopo otto anni di assenza dalla scena Valentina è ora protagonista di uno spettacolo.

– Paola e Valentina –

Frutto di un lungo lavoro di ricerca intorno al tema della compresenza di due corpi diversi per abilità e percezione, di un’indagine approfondita sulla relazione, sul supporto vicendevole, sull’accettazione di limiti invalicabili pur tendendo al loro superamento, BRAVE nasce da un forte desiderio che non mette in azione i soli corpi sulla scena ma una piccola comunità che accoglie e protegge. Non c’è bravura, non c’è coraggio. C’è determinazione e desiderio. Ci sono due corpi che si incontrano: un corpo che torna in scena dopo otto anni di assenza, e un corpo che cerca una nuova modalità di presenza nella scena.

Iniziato nel maggio 2019 con un dialogo a distanza tra la coreografa e la danzatrice e proseguito in presenza dal 2021, BRAVE è parte del progetto di ricerca coreografica ELP di Paola Bianchi, un’indagine sulla relazione tra parola descrittiva e danza attraverso la trasmissione via audio di archivi di posture. Le descrizioni delle posture del corpo di Paola Bianchi nell’atto di incarnare le immagini presenti negli archivi di ELP hanno generato gli stati del corpo di Valentina Bravetti, portandola ad assumere forme, tensioni e ritmi personali, svincolati dal modello visivo del corpo della coreografa. La forma del tappeto rosso che contiene l’azione e le linee guida dello spazio in senso coreografico sono state determinate dalla Deposizione di Rosso Fiorentino, tavola conservata alla Pinacoteca di Volterra. L’analisi delle posture delle figure che circondano il cristo in un balletto di mani e di sguardi è diventata l’asse portante di una parte del lavoro coreografico.